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"Tante Donne" di Vittoria De Marco Veneziano
Introduzione a cura dell'autrice
          È proprio vero che la vita offre delle opportunità anche nei momenti peggiori.
          Non va dimenticato il coraggio di Bernardo Viola, il padre di Franca, che si oppose alla mafia e sostenne la figlia in quella che si potrebbe definire una scelta di civiltà, nella quale sono compendiati molti elementi riformisti del costume siciliano, come la noncuranza alla perdita d’onore e la ribellione all’intimidazione di tipo mafioso.
          Tutte le donne che ho raccontato in questo libro mi hanno lasciato qualcosa. Nella vita delle grandi donne del passato e del presente riscopriamo le nostre debolezze e le nostre virtù, come la capacità ad attingere – con orgoglio e senso della propria dignità – alle potenzialità tipicamente femminili: la generosità, l’intelligenza affettiva, l’abilità a immedesimarsi in un’altra persona e di calarsi nei suoi stati d’animo; come il coraggio di non lasciarsi andare, di lottare, di comprendere, di credere nel rispetto di se stesse e di rinascere a vita nuova come l’Araba Fenice dalle proprie ceneri.
          Il coraggio delle donne.
          Tutto ciò lo dobbiamo trasmettere alle nuove generazioni che devono avere memoria del passato, per vivere l’oggi e costruire il futuro.
          La mancanza di memoria collettiva nei confronti del passato determina assenza di punti di riferimento.
         

                                                                                          Vittoria De Marco Veneziano

Siracusa, 15 ottobre 2012
Festa di Santa Teresa d’Avila